In questa categoria ho inserito le discipline che in oltre trent’anni ho studiato e praticato sul piano personale e professionale.
Le approfondisco negli articoli della sezione. Devo loro avermi aiutata a trovare per ogni paziente una chiave per aiutare il processo di cura e guarigione. Penso che oggi la pratica clinica di ogni operatore non possa prescindere dall’uso di queste terapie.
La Psicosintesi, la Meditazione creativa, la Mindfulness e la Self Compassion , sono percorsi che mi hanno aiutato in fasi della mia vita e che hanno contribuito a farmi diventare quella che sono oggi sul piano umano.
Con Gratitudine mi sono applicata a studiarne le caratteristiche e le possibili applicazioni perché penso sempre che chi come me ha ricevuto tanto ha la responsabilità di chi condividere.
Le pratiche dei tocchi sottili sono state una scoperta e una conquista che mi ha permesso di integrare il corpo anche in esperienze meditative e di trasformazione. Mi sono dedicata a due tecniche in particolare : la Metamorfica e la Calatonia.
Il cambiamento viene agevolato così come l’accettazione del processo di trasformazione che ogni cammino di guarigione comporta, quando viene coinvolto anche il corpo.
Queste tecniche sono strumenti di equilibrio PNEI.
Ho conosciuto la Tecnica Metamorfica nel 1990 . Mi sono formata con Gaston Saint-Pierre e ho ricevuto la tecnica per due anni consecutivi. Ad essa devo certamente gran parte del processo di cambiamento che mi ha portato in poco tempo a trasformare anche la mia attività lavorativa.
Pratico questa tecnica da quasi trent’anni e ho assistito a magnifiche “accelerazioni” sostenibili nei pazienti che l’hanno ricevuta.
Ciò che ho osservato è l’aiuto che un allineamento, anche se temporaneo, ma che coinvolge anche il piano fisico, può provocare in una persona, rendendola pienamente consapevole e in grado di fare scelte con la chiarezza di chi è in contatto con la propria coscienza nel profondo.
Ha aiutato momenti di crisi, senza che l’operatore interferisse, dato che il suo ruolo in questa tecnica è solo di “praticante-facilitatore” dell’emergere di un processo che è già un potenziale innato del paziente/ricevente.
Il suo simbolo è il bruco che si trasforma in ciò che è destinato ad essere da sempre: farfalla.
La Calatonia è invece un’acquisizione più recente. Grazie a Fernando Cortese e Ana Paula Figuereido, allievi diretti del suo creatore, il medico ungherese Pedro Sandor, che hanno portato la tecnica rispettivamente in ambito universitario tra gli psicologi e tra i fisioterapisti, ho potuto formarmi alla delicatezza del Tocco sottile. Così come il Metamorfico interviene attivando processi di trasformazione pronti ad essere manifestati e sbloccando situazioni anche esterne, la Calatonia ha un tocco di pacificazione che lavora in profondità portando l’individuo a sanare ferite profonde e antiche con gentilezza.