Cosa ci impedisce di essere gentili ?
Cosa intendiamo per Gentilezza ?
Come cambia la nostra vita se impariamo a relazionarci con Gentilezza ?
Non so quanti di voi abbiano sentito l’esigenza di interrogarsi su questo tema, all’apparenza poco importante ma nella sostanza determinante per la qualità della nostra vita.
Lo scorso 13 novembre si è celebrata la giornata mondiale della Gentilezza e dato che per il 2024 ho fatto della Gentilezza il tema portante delle proposte di corsi e seminari dedicati alla Comunicazione e alla Coerenza cardiaca, vi propongo alcune brevi considerazioni.
Sulla Gentilezza è stato scritto tanto sull’onda di un filone che si deve alle Neuroscienze e alla Mindfulness aver riportato in auge. Stati dell’essere mossi da sentimenti ed emozioni come la Compassione, la Coerenza cardiaca, l’Amore , oltre i luoghi comuni sono stati studiati hanno svelando affascinanti effetti sulla nostra fisiologia psico-fisica.
Fortunatamente da quando la psicologia è diventata ccienza, e nella pratica clinica, si è avvalsa della validazione dei neuroscienziati, cominciamo a considerare l’essere umano nella sua sostanza più essenziale, che è quella dell’Amore appunto. E la Gentilezza ne è forse l’espressione più semplice.
Dobbiamo al Buddha il primo insegnamento su questa “attitudine”. La pratica della Metta, presente in quasi tutte le tradizioni buddiste, ci porta a desiderare il bene per noi stessi inscindibile da quello per gli altri. In Occidente è stata tradotta come Gentilezza amorevole, ed è una delle pratiche sviluppate nell’ambito della Mindfulness con tanto successo da essere diventata autonoma e aver dato vita a protocolli di consapevolezza e di cura a sé stanti.
Ma per tornare alle domande iniziali, alla prima in particolare che riguarda gli ostacoli, ciò che ci impedisce di essere gentili è il nostro Ego separativo. La Gentilezza è una radianza solare . Come il sole, chi è gentile non si aspetta un riconoscimento per la sua luce, e non ha paura di non poter avere sufficiente luce/gentilezza da spandere nella sua quotidianità.
Nella mia esperienza considero la paura l’ostacolo maggiore alla gentilezza. La paura limita l’afflusso all’esterno della nostra energia vitale, come se bloccassimo la fase dell’espirazione nel timore di non avere abbastanza aria per il respiro seguente. Questo atteggiamento però, covato negli anni, produce una vera e propria intossicazione psichica che si trasforma in amarezza, tristezza, e in uno stillicidio continuo di energia, tale da portare l’individuo ad apatia. L’atteggiamento sgarbato, ovvero privo di garbo, non è solo un fatto di buone maniere, rivela spesso un’incapacità di contenere e orientare l’energia psicofisica, aggravata dalla sensazione di sentirsi in pericolo e quindi di doversi difendere utilizzando modi e toni aggressivi, per niente appropriati ad una qualsiasi relazione sana.
Sul piano del dispendio energetico è veramente una perdita drammatica che isola e provoca un inaridimento del piano affettivo-sentimentale, con riflessi anche patologici sul corpo fisico.
Ma cos’è la Gentilezza e come si diventa gentili ?
La risposta è nel Cuore. Ancora una volta è quest’organo di sintesi , centrale in tutte le nostre funzioni vitali, protagonista della gestione della nostra salute integrale. Infatti la Gentilezza va a braccetto con quella condizione mentale ed emotiva, fortunatamente innata nell’essere umano, che è la Fiducia. Più ho Fiducia, più so che l’altro è in grado di fare del suo meglio e lo sostengo in questo, più il mio atteggiamento si fa attento, garbato, premuroso, gentile appunto. Questa è la chiave più semplice per creare un ambiente “respirabile”, che ci pone in una condizione di maggiore ascolto, di presenza, verso noi stessi e chi ci circonda.
Nella Comunicazione Coerente, una delle pratiche di Coerenza cardiaca, impariamo a stare nel Cuore, a vedere con i suoi occhi, ad ascoltare con le sue orecchie e a formulare pensieri che la sua intelligenza ci suggerisce.
La Gentilezza amorevole, dall’inglese Loving kindness, è la pratica che non solo dà Fiducia, ma ci rende proattivi nei confronti del nostro ambiente, generando un campo nel quale fare prosperare il meglio per tutti, noi compresi.
Dimenticate dunque gli atteggiamenti convenzionali e affettati dei “gentili”, ma concentratevi sulla Gentilezza che nasce da una visione benevola di noi e dell’altro, dalla Fiducia nelle migliori possibilità. E’ un addestramento che richiede presenza, attenzione, vigilanza e coraggio di mettersi nella relazione, di non sfuggirvi, di desiderare lo scambio e imparare a mettersi in gioco senza paura di sbagliare o di perdere qualcosa. L’errore non esiste. Anche nella nostra fisiologia l’errore è in realtà apprendimento, ne sa qualcosa il nostro sistema immunitario, che ha sempre Fiducia nei suoi mezzi ed evolve attraverso quello che spesso noi medici continuiamo a chiamare errore o nemico.
La Gentilezza è animata dal fuoco del Cuore che facilita la trasformazione di ciò che ancora deve essere espresso al meglio. Sviluppare questo stato non è gratuito va conquistato, ma l’energia che si investe in questo impegno viene ripagata con un profitto elevatissimo. Vale la pena realmente cominciare ad essere gentili, per salvarci da una pericolosa deriva che la nostra paura ha generato, e per costruire il miglior futuro possibile.
Per info su corsi e seminari che sono in programma per il 2024 potete consultare le seguenti pagine:
https://www.urielcentrostudi.it/wp-content/uploads/2023/09/URIEL-Programma-2023-24-sito.pdf