Piccole riflessioni augurali per un Futuro di Salute

Avrei potuto scrivere di cosa mangiare sotto le feste per chi ha intolleranze o come preparare dolci prelibati senza zucchero, ma per questo ci sono già fantastici blog.

Invece oggi all’antivigilia, dove si respira aria di bilanci e resa, desiderio di uscire dal frastuono di una lotta inevitabile e pacificarsi, scrivo di come semplicemente possiamo guardare al futuro della nostra salute collettiva.

All’inizio  avevo pensato di intitolare questa riflessione:

“Perché per superare la Pandemia non basterà solo  il vaccino”.

Poi ho capito che, come  provo a fare nel mio quotidiano, dovevo concentrarmi sul vero obiettivo : collaborare a costruire un futuro di salute.

Intanto una premessa: trovo insufficiente  aver affidato solo al vaccino tutta la campagna antipandemica.

Fatto il vaccino, la cui validità specifica non è messa in dubbio, occorre ASSOLUTAMENTE imparare a gestire la propria condizione di vita.

La Pandemia ci ha insegnato che non si possono più fare sconti, che non si accettano più delazioni alla necessità di modificare condizioni essenziali della nostra vita quotidiana. Richiamo ancora una volta l’attenzione alla necessità di assumersi la responsabilità diretta della propria salute. Molti medici oggi hanno imparato a restituire al paziente il potere di curarsi, aiutandolo in questo processo alla scoperta di sé, aiutandolo ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni riconoscendole come salutari o no , informandolo per ampliare la conoscenza dei meccanismi che permettono un buon equilibrio psico-fisico. Insomma molti medici stanno cercando di stabilire una collaborazione col paziente, perché le medicine, anche se essenziali,  non possono risolvere tutto, ma soprattutto non sono sufficienti nella lunga gestione delle diffusissime patologie croniche.  Quest’opera di responsabilizzazione deve mirare a rafforzare la qualità decisionale dei cittadini perché possano contribuire a creare i migliori contesti di vita collettivi.

Ricordiamo che questa Pandemia è nata da contesti insostenibili per livelli di inquinamento ambientale e ritmi di vita serrati,  non salutari per l’equilibrio PNEI-psiconeuroendocrinoimmunitario- dei singoli e delle società, contesti spesso invivibili i cui effetti, alla fine, hanno  interessato  tutto il Pianeta .

Possiamo veramente immaginare un futuro di salute fatto solo di vaccini, un futuro dove continuiamo a trascurare quei fattori che ormai abbiamo riconosciuto essere determinanti per la salute collettiva?

Non una parola in tal senso è stata spesa dai mass media in questi mesi,  nessun impegno è stato assunto  per mettere in moto azioni che aumentino nella popolazione questa consapevolezza.

Tutte le energie sono state spese per esaltare una condizione di panico tra la popolazione, deresponsabilizzata e così desiderosa del magico rimedio che libera e “riporta tutto a com’era prima”. Ma anche un bambino capirebbe che il “come prima” ci ha portato alla Pandemia e continuare a ragionare così, ci porterà ad accorgerci che anche l’influenza non-Covid , così come oggi viene rilevato dagli operatori sanitari, sta diventando sempre più aggressiva e insostenibile per molti.

Cosa fare allora ? Me lo sono chiesta in questi mesi da medico e da cittadina di questo Pianeta.

L’unica cosa che riesco a fare è cercare di prendere un momento le distanze. Forse provando a tranquillizzare le nostre emozioni, smettendo  di ascoltare fonti allarmistiche , di qualsiasi fazione usi modalità aggressive, siano essi pro o no vax,  e restando invece in ascolto di ciò che siamo e vogliamo.

E così continuo a pensare che intanto occorre rallentare ove  possibile, almeno negli spazi della nostra piccola quotidianità, cercare spazi di consapevolezza, spazi di silenzio, che molte ricerche scientifiche oggi ci ricordano essere alla base dei processi di  rinforzo immunitario e di guarigione. Personalmente scelgo di  osservare con più attenzione e tutelare ciò che mi fa star bene e che mi dà energia (ce ne accorgiamo perché ci aiuta a riposare meglio, ad avere sonni più tranquilli, ad avere una mente più lucida, e a sentirci più leggeri e pacificati).

Anche se fosse una cosa sola, la perseguo, creo strategie per conquistarla e poi  la difendo .E’ come coltivare un’ aiuola, un piccolo “giardino di Bellezza” dentro di noi. Ad esempio, esiste un protocollo di pratica Mindfulness che coltiva le potenzialità migliori della persona, in fondo la pratica della Meditazione come della Preghiera ci aiuta in questo.

Oggi nella comunità scientifica si parla  molto di consapevolezza autoregolazione emotiva, stati alla base di tutti i processi di riequilibrio fisiologico, condizione  essenziale per prevenire le patologie. Questo da solo forse non basta a garantire un futuro di salute, ma senza, certamente, qualsiasi altra strategia non potrà mai essere sufficiente.

Perciò auguri perché il 2022 faccia nascere in tutti gli esseri la Fiducia nelle proprie risorse e  nella capacità di farle fiorire.

 

 

 

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Il Cibo Amico

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