Quando parliamo d’amore pensiamo sempre alla relazione tra due persone, l’amore genitoriale o filiale, l’amore di coppia. Ma dimentichiamo che l’attivazione del sentimento che chiamiamo amore produce il rilascio di ossitocina . Prodotto dall’ipotalamo e secreto dalla neuroipofsi, quest’ormone rende più tolleranti, ecco perché un tempo studiato come sostanza endogena favorente il parto, oggi viene studiata per la capacità di rendere più tolleranti agli stimoli, di abbattere la barriera della mente giudicante e di facilitare le relazioni.
Lo stato di Coerenza cardiaca, la speciale condizione che ci permette attraverso l’emergere di memorie portatrici di sentimenti di gratitudine o tenerezza, favorisce questo rilascio.
Questo atteggiamento indotto dall’ossitocina riduce la condizione del dolore e al contempo rende la risposta agli stressors (stimoli previsti o inattesi che inducono una risposta da stress con iper produzione surrenalica di cortisolo ed eccesso di risposta simpaticotonica) sempre meno reattiva.
Non pensiamo però che la tolleranza abbia effetti solo nelle relazioni umane, è possibile osservarla anche nei confronti degli ambienti, con una capacità di esercitare più creatività e più buona volontà nell’apportare soluzioni ai problemi. Questa funzione di problem solving creativa si acquista con lo sviluppo cognitivo sin da giovanissimi e può degradare con l’età per una serie di fattori fisiologici, emotivi e sociali. Uno studio pubblicato sulla rivista Psychology and aging ha dimostrato che un intervento di potenziamento cognitivo su adulti anziani è stato in grado di modificarne la personalità. È l’apertura al cambiamento – cioè l’essere flessibili e creativi, abbracciare nuove idee e portare avanti sfide intellettuali o culturali – il tratto della personalità che sembra essere correlato con le capacità cognitive e con il loro andamento.
Così come risulta migliorato il processo di decision making, il risultato di processi cognitivi e emozionali, che determinano la selezione di una linea d’azione tra diverse alternative.
Perciò la correlazione cuore-encefalo, sempre più studiata dalle neuroscienze, ci sollecita ad amare di più ciò di cui ci occupiamo, oppure a occuparci di ciò che amiamo di più.
E’ sempre possibile trovare spunti d’amore in ogni situazione.
Inserire nei propri spazi piccoli dettagli da amare, anche semplicemente una fodera, un mobile, una lampada, nel tempo risanerà il nostro ambiente. Così per un quartiere: amare un piccolo angolo di terreno comune, dargli energia attraverso la cura. In questo atto che ci porta alla coerenza cardiaca perché in realtà stiamo facendo qualcosa di bello anche per altri, trarremo energie non solo per migliorare i nostri spazi, che ci ripagano vibrando di bellezza, ma anche per procedere negli anni rimanendo “vivi e accesi”. E come recita l’insegnamento dell’Agni Yoga: “A ciascuno è dato coltivare un giardino di bellezza”.